Carlo Azelio Ciampi al Caffè Greco.

Chi sono i romanisti

IL CARATTERE DEI ROMANISTI

Sul carattere” dei Romanisti, sul perché della loro aggregazione, sullo spirito che li anima nei confronti della città, riprendiamo brani degli interventi di Armando Ravaglioli e Antonio Martini allincontro di presentazione del libro Romanisti di ieri” avvenuta il 12 dicembre 2002 alla Fondazione Marco Besso. A questi pare utile aggiungere un passaggio dellarticolo che Marcello Piermattei scrisse sul primo numero della Strenna, nel 1940.

““Quanti ricordi di vecchi venerati maestri di “romanistica” verso i quali io – e molti di voi – abbiamo grandi debiti di riconoscenza per quanto ci hanno insegnato con modestia ed umiltà…Tutti sappiamo dell’importanza delle loro ricerche e dei loro studi che hanno contribuito alla conoscenza della nostra Città, conoscenza totale che discende dal più complesso episodio storico fino alla più modesta tradizione popolare. Studi che non riguardano strettamente alcuna disciplina scientificamente catalogata, ma che hanno la forza di rievocare nel tempo quanti hanno vissuto in questa città e di farcela conoscere nella vita quotidiana dalla più alta carica civile e religiosa, all’artista, all’artigiano, al mendicante… Questa cultura “romanistica”, da qualcuno definita trasversale, tiene conto di tutto ciò che riguarda Roma senza una particolare ‘specializzazione’, ma è cultura sempre attenta e umilmente rispettosa degli studi ‘specialistici’ da cui in fondo trae la sua base vitale”.
Armando Ravaglioli

“Quanti ricordi di vecchi venerati maestri di “romanistica” verso i quali io – e molti di voi – abbiamo grandi debiti di riconoscenza per quanto ci hanno insegnato con modestia ed umiltà…Tutti sappiamo dell’importanza delle loro ricerche e dei loro studi che hanno contribuito alla conoscenza della nostra Città, conoscenza totale che discende dal più complesso episodio storico fino alla più modesta tradizione popolare. Studi che non riguardano strettamente alcuna disciplina scientificamente catalogata, ma che hanno la forza di rievocare nel tempo quanti hanno vissuto in questa città e di farcela conoscere nella vita quotidiana dalla più alta carica civile e religiosa, all’artista, all’artigiano, al mendicante… Questa cultura “romanistica”, da qualcuno definita trasversale, tiene conto di tutto ciò che riguarda Roma senza una particolare ‘specializzazione’, ma è cultura sempre attenta e umilmente rispettosa degli studi ‘specialistici’ da cui in fondo trae la sua base vitale”.
Antonio Martini

“Ecco la definizione esatta di chi sono i Romanisti: sono i veri innamorati di Roma, i propagandisti liberi (perché disinteressati) della Romanità. Essi si prefiggono di far rivivere le belle tradizioni romane che hanno reso la vita dell’Urbe sempre piacevole, interessante e mai monotona…”
Marcello Piermattei
Chi sono i romanisti

IL CARATTERE DEI ROMANISTI

Sul carattere” dei Romanisti, sul perché della loro aggregazione, sullo spirito che li anima nei confronti della città, riprendiamo brani degli interventi di Armando Ravaglioli e Antonio Martini allincontro di presentazione del libro Romanisti di ieri” avvenuta il 12 dicembre 2002 alla Fondazione Marco Besso. A questi pare utile aggiungere un passaggio dellarticolo che Marcello Piermattei scrisse sul primo numero della Strenna, nel 1940.

Carlo Azelio Ciampi al Caffè Greco.

““Quanti ricordi di vecchi venerati maestri di “romanistica” verso i quali io – e molti di voi – abbiamo grandi debiti di riconoscenza per quanto ci hanno insegnato con modestia ed umiltà…Tutti sappiamo dell’importanza delle loro ricerche e dei loro studi che hanno contribuito alla conoscenza della nostra Città, conoscenza totale che discende dal più complesso episodio storico fino alla più modesta tradizione popolare. Studi che non riguardano strettamente alcuna disciplina scientificamente catalogata, ma che hanno la forza di rievocare nel tempo quanti hanno vissuto in questa città e di farcela conoscere nella vita quotidiana dalla più alta carica civile e religiosa, all’artista, all’artigiano, al mendicante… Questa cultura “romanistica”, da qualcuno definita trasversale, tiene conto di tutto ciò che riguarda Roma senza una particolare ‘specializzazione’, ma è cultura sempre attenta e umilmente rispettosa degli studi ‘specialistici’ da cui in fondo trae la sua base vitale”.
Armando Ravaglioli
“Quanti ricordi di vecchi venerati maestri di “romanistica” verso i quali io – e molti di voi – abbiamo grandi debiti di riconoscenza per quanto ci hanno insegnato con modestia ed umiltà…Tutti sappiamo dell’importanza delle loro ricerche e dei loro studi che hanno contribuito alla conoscenza della nostra Città, conoscenza totale che discende dal più complesso episodio storico fino alla più modesta tradizione popolare. Studi che non riguardano strettamente alcuna disciplina scientificamente catalogata, ma che hanno la forza di rievocare nel tempo quanti hanno vissuto in questa città e di farcela conoscere nella vita quotidiana dalla più alta carica civile e religiosa, all’artista, all’artigiano, al mendicante… Questa cultura “romanistica”, da qualcuno definita trasversale, tiene conto di tutto ciò che riguarda Roma senza una particolare ‘specializzazione’, ma è cultura sempre attenta e umilmente rispettosa degli studi ‘specialistici’ da cui in fondo trae la sua base vitale”.
Antonio Martini

“Quanti ricordi di vecchi venerati maestri di “romanistica” verso i quali io – e molti di voi – abbiamo grandi debiti di riconoscenza per quanto ci hanno insegnato con modestia ed umiltà…Tutti sappiamo dell’importanza delle loro ricerche e dei loro studi che hanno contribuito alla conoscenza della nostra Città, conoscenza totale che discende dal più complesso episodio storico fino alla più modesta tradizione popolare. Studi che non riguardano strettamente alcuna disciplina scientificamente catalogata, ma che hanno la forza di rievocare nel tempo quanti hanno vissuto in questa città e di farcela conoscere nella vita quotidiana dalla più alta carica civile e religiosa, all’artista, all’artigiano, al mendicante… Questa cultura “romanistica”, da qualcuno definita trasversale, tiene conto di tutto ciò che riguarda Roma senza una particolare ‘specializzazione’, ma è cultura sempre attenta e umilmente rispettosa degli studi ‘specialistici’ da cui in fondo trae la sua base vitale”.
Antonio Martini